L’associazione culturale, da tempo si occupa di laboratori creativi specificamente indirizzati a ragazzi e giovani-adulti diversamente abili. Il dialogo aperto con le loro famiglie ha fatto emergere con urgenza, da parte di queste ultime, l’esigenza di offrire ai propri cari l’occasione di condividere l’esperienza espressiva con compagni normodotati.
Spesso, infatti, il percorso che dovrebbe condurre alla cosiddetta integrazione o inclusione si limita alla vita scolastica e a sporadici momenti di scambi relazionali vissuti in altri ambiti, lasciando enormi vuoti nella gestione del tempo libero che, se ben speso, potrebbe tradurre in atto le infinite possibilità di scambio e di arricchimento reciproco tra persone con bisogni educativi speciali e quanti appartengono al loro ambiente (environment)  inteso come luogo fisico, mentale e culturale.
Tale esigenza di condivisione si fa tanto più marcata con l’aumentare dell’età dei ragazzi interessati, che allontanandosi dall’ambiente della scuola vedono restringersi notevolmente le opportunità degli incontri costruttivi e stimolanti ai quali erano stati abituati. Le famiglie si trovano a fronteggiare esplicite  richieste di relazioni sociali, di crescita nell’autonomia e di proiezioni nel mondo del lavoro, ma nella maggior parte dei casi si sentono sole ed inadatte a fornire risposte adeguate ai propri figli.
Il progetto Primavera, ideato da Bruno Scafetta e Daniela Madonna in collaborazione con lo psicologo Luigi Gileno, prende avvio proprio dall’ascolto di tali esigenze. Si tratta di un cammino pluriennale che, come indica il nome stesso assegnatogli, vuol essere l’avvio di una nuova situazione esperienziale che abbia come protagonisti, alla pari, giovani diversamente abili e non. Il sentiero da percorrere sonda i territori dell’espressione artistica e conduce a un’educazione relazionale ed attiva utile a tutti gli “esploratori” che lo seguiranno. Ciascuno imparerà a prendersi cura degli altri, a rispettare le differenze e ad  affinare le proprie competenze sociali, comunicative e metacomunicative. In tal modo, si sperimenterà  l’inclusione non sotto forma di ovattata simulazione, ma come reale spaccato di un’appagante convivenza civile.
Da sottolineare è il carattere continuo e non effimero dell’iniziativa, che mira a crescere e a perfezionarsi nel tempo, in base ai risultati ottenuti dal primo gruppo-pilota.
Il progetto comprende due fasi fondamentali, completamente connesse tra loro: la formazione dei giovani normodotati partecipanti e l’attuazione di laboratori artistici che li vedranno collaborare con i ragazzi diversamente abili alla realizzazione di manufatti ispirati alla cultura vastese, ovvero di originali souvenir da vendere per finanziare, in parte, il proseguimento delle attività negli anni a venire. Tutte le fasi del percorso verranno attentamente monitorate e supportate da riflessioni metacognitive.

  • Corso di Formazione: Dott. Luigi Gileno
  • Laboratorio: Bruno Scafetta e Daniela Madonna
  • Tornio: Prof. Giuseppe Terrregna

Galleria fotografica a cura di Antonio Ronzitti